Palermo, Aeroporto Falcone - Borsellino. In attesa del volo, mi aggiro fra i negozietti irresistibili del secondo piano. Le ceramiche che vorrei chiudere tutte quante in valigia, per portare con me il calore e il colore di questa terra e dopo la scorrazzata fra cocci, vasi e teste di moro in versione moderna mi tuffo fra i libri, di quella che non ha l'aria di essere una libreria d'aeroporto, per fortuna. Non posso evitare di godere della vista dei volumi fotografici che mi propongono, per gli ultimi minuti prima della partenza, il giallo delle lumie, la spada affilata di un pesce agonizzante, il rosso sanguigno vomitato dalla terra etnea. E fra tanto sapore, colore concentrato, quasi ipnotizzata, mi sposto pian piano ad un altro scaffale. Noto un testo, edito da diversi anni, che non mi era mai capitato fra le mani. La Allende mi piace e questo suo libro racconta di "ricette, racconti ed altri afrodisiaci". Ancora in sintonia con le mie sensazioni. Scorro le pagine di "Afrodita" e ritrovo il profumo di limoni e alla voce "profumo", la Allende salpa verso un mondo lontano nel tempo e nello spazio: mi introduce alla casa dello Sceicco Al Nafzawi e io la seguo, ammaliata.
Sbarcata in città, il giorno dopo raggiungo il centro con un'unica idea nella testa: trovare le pagine di Al Nafzawi. Le strade dagli splendidi edifici medievali e rinascimentali mi guidano verso i franchising monotoni, che hanno spazzato via le mille piccole librerie storiche che costellavano la città fino ad alcuni anni prima. Così, munita della mia tessera clienti che mi permette di guadagnare ogni tanto qualche libro "a gratis", come si dice da queste parti, imbusto Al Nazafwi e me lo porto a casa. Non riesco, però, a leggerlo nell'immediato, così lo sceicco resterà a riposare per più di un mese fra gli scaffali della mia libreria. Quando, però, lo riprendo in mano, termino la lettura in un solo giorno, felice di aver fatto la sua conoscenza.
Il giardino profumato dello sceicco Al Nafzawi, è un classico della letteratura araba del XV secolo, sconosciuto in Europa, fino alla prima traduzione in francese del 1850, ad opera di un ufficiale dell'esercito francesce in Algeria, che si firma semplicemente "barone R.". Nel 1886 la prima versione inglese dal francese di sir Richard Francis Burton lo rende noto al mondo anglofono, sebbene debbano passare diversi anni prima che il testo, dagli espliciti riferimenti sessuali, possa essere presentato al grande pubblico e uscire dalla cerchia ristretta di estimatori di letteratura pornografica ed erotica.
Il giardino profumato, ES, Milano |
Lungi dall'essere un testo pornografico, Il giardino profumato, è un manuale di educazione sessuale destinato al pubblico maschile, in cui le arti amatorie descritte vengono proposte come mezzo atto ad accendere e a tenere vivo l'amore e la passione della propria donna.